CERAMICHE NOI CREA IL PIATTO ANTIBATTERICO

Il presidente Marco Brozzi e Lorenzo Giornelli raccontano la rinascita dell’azienda e presentano la linea di prodotti in ceramica con finitura antibatterica.

Siamo in zona Altotevere, in provincia di Perugia, una delle aree economicamente più forti dell’Umbria, con una tradizione secolare nella ceramica artistica.
Oggi Made in Italy Lab è ospite di Ceramiche Noi, azienda che sta facendo parlare di sé per aver brillantemente superato un momento di difficoltà e per il livello di qualità e innovazione che sta portando nelle sue opere in ceramica.

Il responsabile Business Office, Lorenzo Giornelli, ci dà il benvenuto e ci accompagna per un tour in azienda insieme al presidente Marco Brozzi.

Presidente Brozzi, siamo qui per presentare una bella innovazione firmata da Ceramiche Noi.

Sì, esatto. Abbiamo da poco creato un piatto in ceramica antibatterico. Per essere precisi, si tratta di una vera e propria linea di ceramiche antibatteriche, che comprende piatti, pirofile e vassoi, di vari colori e dimensioni.
La loro particolarità è che hanno proprietà antisettiche in grado di respingere i batteri che si posano sulla superficie.

Com’è nata l’idea di un piatto in ceramica antibatterico?

In azienda abbiamo un motto: vietato restare con le mani in mano. Anche se l’azienda stava attraversando un periodo difficile e la pandemia stava per diffondersi, non ci siamo scoraggiati. Ci siamo chiesti: Di cosa può aver bisogno il mercato in questo momento? Cosa desiderano le persone a tavola? Ci siamo risposti che le persone potevano aver bisogno di un alleato in più per combattere i batteri, garantendo un livello più alto di pulizia e igiene.

Piatti antibatterici in ceramica, forma circolare.

E qual è il processo produttivo della vostra linea di piatti antibatterici in ceramica?

Si basa su una finitura smaltata antibatterica. Non posso rivelare molto di più perché questo è un processo che teniamo riservato. Posso però dire che questa smaltatura antibatterica avviene in fase di precottura e si applica a caldo, pertanto dura per tutto il ciclo di vita del prodotto e non si deteriora come le classiche finiture a freddo, che col tempo e l’uso della lavastoviglie perdono di efficacia.

Questa smaltatura antibatterica applicata a caldo altera la resa tattile e cromatica dell’oggetto?

Assolutamente no. Siamo partiti applicandola solo su piatti monocolore, ma oggi siamo perfettamente in grado di praticarla su piatti, vassoi e pirofile di qualsiasi colore e dimensione, anche con decalcomanie. La resa cromatica e tattile dell’oggetto resta identica.

La smaltatura antibatterica: una fase del processo produttivo.

Gli articoli di questa linea innovativa sono già in vendita?

Attualmente forniamo solo nel settore horeca, quindi hotel, locali e ristorazione in generale. Ma per il prossimo futuro stiamo valutando una distribuzione dei piatti antibatterici in ceramica anche per il mercato domestico, per le famiglie.

A proposito di creatività: dove trovate ispirazione per le vostre collezioni?

La nostra creatività va molto in base alle mode, alle stagioni, ai periodi, solitamente il mondo della tavola segue molto il mondo dell’alta moda, o comunque ne prende grande ispirazione. Ci ispiriamo quindi al mondo del design, dell’arredamento, dell’architettura. Oggi tra tv, social network, blog, riviste e viaggi c’è ampia possibilità di lasciarsi ispirare da tante cose diverse.

Lorenzo approfittiamo della tua esperienza in ambito commerciale per fare un piccolo focus di mercato: oggi come si colloca la ceramica in una ipotetica concorrenza con materiali più moderni?

Diciamo che si colloca come alternativa. Anche se va detto che la nostra ceramica, denominata Stoneware, unica nel suo genere, permette una maggiore resistenza, una versatilità nel forno a microonde e lavastoviglie e una maggiore durezza alle rotture, per cui molte volte non si entra in concorrenza vera con altri materiali.

Artigiana all’opera.

Per voi qual è il vero senso dell’espressione “made in Italy?”

Made in Italy per noi non è solo una espressione ma è una filosofia di vita ed aziendale, è la ricerca del meglio e della qualità, è quel qualcosa che ancora per fortuna nessuno al mondo è riuscito a replicare, è quell’emblema di grande qualità e perfezione che solo la grande artigianalità italiana riesce a garantire.  

Il made in Italy delocalizzato è vero made in Italy?

Assolutamente no. Il vero made in Italy è fatto in Italia, punto e basta. Le altre situazioni le catalogo come imitazioni non degne di nota. Purtroppo da qualche anno a questa parte si è assistito a questa delocalizzazione del made in Italy che ha portato un po’ a un abbassamento qualitativo.
Ceramiche Noi crede fermamente che sia necessario puntare tutto su qualità e l’artigianalità, che possono essere due risorse preziosissime, virtù che non nascono in un giorno e non si trasmettono solo con parole.

Proposte per tutelare o valorizzare il made in Italy? 

Vedrei bene la creazione di un vero marchio ad-hoc, simbolo di qualità e con tanto di registrazione internazionale. Servirebbe a tutelare il vero Made in Italy, con una filiera di controllo sul prodotto finito più rigida.

Collezione Taormina creata da Ceramiche Noi

Perchè lavorare in Italia può essere bello e brutto allo stesso tempo?

Lavorare in Italia oltre che bellissimo è un privilegio. Abbiamo un paese straordinario invidiato da tutti, spesso ce ne dimentichiamo. Qui da noi c’è una cultura del bello e del viver bene che sono valori di altissimo livello.
Il brutto arriva a causa della troppa burocrazia e per i troppo cavilli. Tasse su tasse, mesi e mesi per avere un permesso. L’Italia è troppo burocratizzata.

Presidente Brozzi, torniamo alle questioni societarie. Prima si accennava a un periodo turbolento che ha passato l’azienda: spieghiamo meglio.

A luglio 2019 la vecchia proprietà voleva delocalizzare in Armenia. Noi dipendenti avremmo potuto arrenderci all’evidenza, invece abbiamo lottato con tutte le nostre forze, scommettendo su noi stessi, sulle nostre capacità di acquisire l’azienda.
E così è stato: abbiamo deciso di fondare una cooperativa sfruttando gli strumenti del worker buyout. La nostra scelta è stata coraggiosa e precisa: abbiamo rinunciato alla disoccupazione, al TFR e abbiamo investito 180mila euro per comprare nuovi macchinari. 

Un atto di grande volontà e coraggio che vi ha spinto a ripartire.

Sì, ne siamo molto orgogliosi. C’è pure un tatuaggio a ricordarcelo. La nostra vita è cambiata in pochi mesi, così come il nostro futuro che sembrava essere incerto e cupo. In breve tempo siamo riusciti a riconquistare i nostri vecchi clienti, siamo riusciti a non fermare la produzione e a ripartire con forza, lavorando anche 14 ore al giorno.
Oggi, un anno dopo, le cose vanno decisamente meglio e vogliamo continuare a raggiungere grandi traguardi. Un ringraziamento speciale va anche a LegaCoop, CGIL e CoopFond che ci hanno aiutato nell’impresa.

Un tatuaggio?

“Tutti per uno, un sogno per tutti”. È stato il nostro grido di battaglia, che ci ha dato forza e portato fortuna. Ce lo siamo tatuati tutti noi soci, è un qualcosa che ci lega e ci stimola a fare sempre meglio.

Il tatuaggio dei soci dell’azienda.

Progetti per il futuro?

Tanti, miriamo ad aprire nuovi mercati come già stiamo facendo, ci interessano soprattutto settori come il navale, la ristorazione e le boutique di lusso. Non ci fermiamo mai perché sappiamo bene che chi si ferma è perduto.

Made in Italy Lab saluta Ceramiche Noi e ringrazia il presidente Marco Brozzi e Lorenzo Giornelli, responsabile Business Office, per l’utile focus sul piatto antibatterico in ceramica e le altre interessanti curiosità sull’azienda tifernate.

Ceramiche Noi
http://www.ceramichenoi.it/
Via C. Marx, 6
Città di Castello (PG)
Umbria


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