Le nuove frontiere della domotica

Ricerca e sviluppo per testare soluzioni innovative nell’home automation.

C’è stato un tempo in cui il futuro lo si immaginava con macchine volanti, robot guerrieri, invasioni aliene, cyborg e computer che erano in grado di fare praticamente qualunque cosa, bastava chiedere.

Ora, non tutte le previsioni si sono rivelate esatte, ma molte idee innovative che fino a venti anni fa sembravano fantascienza sono diventate realtà. Basti pensare solo agli smartphone, alle gesture per gli schermi touch, alle auto elettriche con prestazioni da Formula 1 che guidano da sole.

Oggi parliamo di un argomento che per generazioni è rimasto un sogno mentre ora è lì a portata di mano: l’home automation.

L’home automation, o domotica, ormai sappiamo tutti cos’è: una scienza interdisciplinare che, tramite le tecnologie, punta a migliorare la qualità della vita nei luoghi dove le persone vivono, lavorano e trascorrono il tempo libero.

La domotica ha tante colonne portanti. Storicamente ne fanno parte l’ingegneria civile, l’edilizia, l’elettronica, l’informatica, l’architettura, le telecomunicazioni. Di recente si sono aggiunte anche l’intelligenza artificiale e l’internet of things (IoT). Tutte discipline che, ciascuna con il proprio contributo specifico, contribuiscono a migliorare la qualità del tempo trascorso a casa, in ufficio, a scuola, in hotel, in palestra e in molti altri luoghi.

Made in italy Lab, ricerca e sviluppo in home automation

Già da tempo, nel laboratorio interno di Made in Italy Lab stiamo portando avanti avanti test per valutare i limiti e le opportunità delle tecnologie per le case intelligenti.

Lo sviluppo tecnologico, la condivisione delle informazioni online e l’abbassarsi dei prezzi dei materiali ci hanno permesso di dar vita sia a esperimenti interni che a progetti di ricerca commissionati da aziende.
Progetti nei quali confluiscono le competenze di informatici, designer, sviluppatori e architetti.

L’obiettivo fondamentale alla base di questo gruppo di lavoro è realizzare progetti di domotica semplice e a basso costo, per superare i due grandi limiti congeniti che la domotica ha avuto fin dai suoi albori: l’eccessiva complessità e i costi troppo elevati.

In uno dei primi esperimenti abbiamo fatto affidamento su RasperryPi, dei moduli relay a 4 canali DC 5V e un paio di webcam. Per fare cosa? Siamo riusciti, sia tramite web e che tramite app, ad accendere e spegnere fino a 4 dispositivi collegati e a controllare le webcam, una installata all’esterno e una installata all’interno del laboratorio (munita pure di software di riconoscimento facciale per il controllo degli accessi).

Per la versione n.2 di questo esperimento ci siamo invece basati su NodeMCU, una piattaforma open source per l’IoT, e sul protocollo MQTT, sempre tutto su rete wi-fi. In questo modo siamo riusciti a controllare più dispositivi e ad abbassare ulteriormente i costi di sviluppo, pur avendo ben 10 dispositivi collegati tra luci, monitor, ventilatore ed elettrodomestici vari.

Arriva Google Assistant

Fino a qualche mese fa eravamo più che soddisfatti dei risultati ottenuti. Ma domotica e tecnologia sono due contesti dove le innovazioni sono all’ordine del giorno e ciò che fino a una settimana prima era considerato all’avanguardia può rivelarsi obsoleto da un giorno all’altro.
Cos’è successo di nuovo? È sceso in campo Google, portandosi dietro tutto il know how maturato in anni di ricerca e sviluppo.

Personal assistant vocale con tecnologia google

Big G si vuol far spazio in quello che sembra essere il futuro della domotica e dei personal assistant, proponendo un dispositivo unico che permette di controllare tutto, dalle luci alle persiane, dalle telecamere alle serrature delle porte, passando per l’apri cancello per arrivare agli irrigatori del giardino.

Esempi che però sembrano quasi riduttivi se paragonati alle vere potenzialità di Google Home. Immaginiamo un assistente personale virtuale per ottenere le informazioni più disparate e al quale chiedere azioni al posto nostro, tramite comandi vocali:

  • qual è la capitale della Mongolia?
  • accendi le luci
  • raccontami una barzelletta
  • che tempo farà domani?
  • che impegni ho in agenda per mercoledì?
  • accendi il televisore sulla mia serie preferita
  • qual è la ricetta della pasta alla norma?
  • spegni la lampada
  • riproduci la mia playlist musicale su Spotify

Rientrando in casa dal lavoro basterà dire “sono a casa!” al nostro assistente personale virtuale per ottenere subito l’intensità luminosa desiderata e la musica di sottofondo preferita. Così come sarà la normalità chiedere le informazioni sul traffico e farci leggere gli appuntamenti della giornata prima di uscire la mattina.

Fantascienza? No, è ciò che già fa Google Assistant, anche se il sistema non è ancora disponibile in Italia.

Ormai la strada è tracciata. Indietro non si torna. Il futuro della domotica passa da sistemi integrati a basso costo e di semplice utilizzo, meglio se basati su comandi vocali e gestuali. Passa dall’intelligenza artificiale e dall’IoT (internet of things).

Nuovi scenari per i progetti smart home

Made in Italy Lab ha preso volentieri parte alla sfida. Già nei mesi scorsi anticipavamo in un post i progetti in cantiere nell’ambito delle smart home.

Il nostro laboratorio continuerà a produrre internamente test, esperimenti, progetti e prototipi da commercializzare in materia di tecnologie per le case intelligenti.

E lo sta facendo integrando all’interno di queste soluzioni le enormi potenzialità date da Google Assistant, dall’intelligenza artificiale e dall’IoT.

Il gruppo di informatici, designer, sviluppatori e architetti è anche a disposizione di tutti gli imprenditori che abbiano bisogno di supporto e soluzioni per la domotica, sia da commercializzare che da inserire nel proprio modello di business.


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