CIVITELLA RANIERI: QUANDO LA FORTEZZA MEDIEVALE DIVENTA RESIDENZA PER ARTISTI

Alla scoperta dell’antico castello umbro, oggi musa ispiratrice e culla naturale per le opere di scrittori, pittori e musicisti provenienti da ogni parte del mondo.

“Pace e aria fresca e libertà di lavorare, scrivere, leggere, creare, passeggiare tra le splendide colline umbre, cantare e condividere storie e risate e vino e buon cibo e scoprire nuovi amici per tutta la vita.” Parole di Joan La Barbara, compositrice e cantante statunitense che ha soggiornato come borsista a Civitella Ranieri nel 2013.

Non tutti lo sanno ma in Umbria, a due passi da Umbertide, c’è un’antica fortezza di origine feudale e perfettamente conservata che oggi è musa ispiratrice e culla naturale per le opere di scrittori, pittori e musicisti provenienti da ogni parte del mondo. Artisti che la Civitella Ranieri Foundation sostiene con borse di studio affinché diano vita ai frutti più belli della loro arte.

Civitella Ranieri, il castello visto dall’alto con Umbertide sullo sfondo.

Un luogo dell’anima, un micro-cosmo fuori dal tempo. È questa la sensazione che invade il cuore di chi visita il castello per la prima volta. Civitella Ranieri è in posizione panoramica, fiera.
Scrigno prezioso immerso nella natura, punto di vista privilegiato che sembra irradiare le cose di una luce nuova.

All’arrivo ci accoglie Diego Mencaroni, il direttore della residenza.

Diego, grazie per l’ospitalità. Per Made in Italy Lab è un piacere essere qui. Partiamo dalle origini: presentaci questo meraviglioso castello.

Civitella Ranieri è considerato uno dei castelli del Quattrocento meglio preservati, la struttura odierna risale in gran parte al XV secolo, sebbene siano stati trovati documenti risalenti all’XI secolo in cui si parla di Civitella.

Quando e perché Civitella Ranieri si trasforma da semplice castello a residenza per artisti?

Nel 1994, Ursula Corning, cugina americana della famiglia Ranieri di Sorbello, decide di creare una residenza per artisti a Civitella Ranieri. Già dagli anni Sessanta Ursula amava passare le vacanze estive nel castello di proprietà del cugino e invitava molti amici, tra essi anche artisti e scrittori.
Prima di morire volle investire il suo patrimonio nella Fondazione Civitella Ranieri a supporto delle arti. La fondazione ha iniziato le sue attività nel 1995, Ursula si è spenta nel 2002 all’età di 99 anni.

Evento con Jonathan Galassi e Ann Goldstein

Cosa ha di particolare una residenza per artisti che gli altri tipi di dimore non hanno?

Si tratta di un luogo dove artisti, scrittori, musicisti e altri creativi trascorrono un periodo di convivenza per concentrarsi su sé stessi e sul proprio lavoro. In questo contesto avviene uno scambio di idee e di saperi, una contaminazione che arricchisce il singolo non solo dal punto di vista artistico ma anche e soprattutto da quello umano.

Il nostro obiettivo è da sempre quello di creare gruppi il più possibile eterogenei per cultura, provenienza, età, genere artistico, così che la contaminazione appena citata possa essere ampia e possa sviluppare l’ispirazione.
Vi sono vari modelli di residenze per artisti e vari livelli di fellowship. Civitella Ranieri mette a disposizione del borsista il viaggio, da qualsiasi parte del mondo si provenga, il vitto, cioè pranzo e cena per sei giorni alla settimana e l’alloggio, che consiste in una stanza con bagno privato e uno studio.

L’ispirazione è uno stato d’animo o un talento innato?

L’ispirazione è sì uno stato d’animo, e una residenza per artisti è tesa a far sì che l’ispirazione possa essere maggiore. L’ispirazione potrebbe essere una dote innata ma è soprattutto talento. Il talento è impegno, dedizione all’arte, costanza e va pertanto coltivato. Nel corso degli anni ho conosciuto scrittori che trovavano l’ispirazione nella cucina comune del castello, altri solo a letto con le coperte ben rimboccate. Un grande musicista amava comporre in una stanza buia e fresca.

Dettaglio di uno studio con paesaggio umbro sullo sfondo.

Come selezionate gli artisti? Che requisiti sono necessari?

La fellowship Civitella Ranieri viene assegnata dopo un attento processo di nomina da parte di un gruppo di illustri artisti, accademici, critici che a rotazione sono invitati dalla fondazione a segnalare i candidati per la giuria. Questo processo garantisce l’accesso a un gruppo molto diversificato di candidati emergenti o già affermati provenienti da tutto il mondo. Ogni due anni selezioniamo circa 30 artisti per disciplina attraverso una giuria i cui membri cambiano ogni volta.

Le discipline che prendiamo in considerazione sono tre: letteratura, musica e arte visiva. Da due anni abbiamo iniziato anche un programma per portare a Civitella un architetto all’anno. A parte quello di essere nominati non ci sono requisiti specifici per partecipare alla selezione.

Qual è la “routine creativa” di un artista mentre è vostro ospite?

Come si può ben immaginare la ruotine creativa è varia, c’è chi si sveglia all’alba e chi lavora a notte fonda. Ci sono dei momenti canonici che sono quello del pranzo e soprattutto quello della cena, che è l’unica circostanza della giornata in cui il gruppo di artisti in residenza si trovano insieme.

Mi piace però parlare della ruotine settimanale. Una volta alla settimana organizziamo un’escursione in una delle città d’arte a noi vicine, il mercoledì accompagniamo i borsisti al mercato di Umbertide, due volte alla settimana diamo loro la possibilità di presentare il proprio lavoro, spesso le presentazioni sono pubbliche e aperte a tutti e si tengono nel tardo pomeriggio di lunedì e giovedì.

Il direttore della residenza Diego Mencaroni a tavola con gli artisti.

Cosa apprezzano di più gli artisti stranieri della nostra regione? Cosa li colpisce in particolare?

Uso un termine: genuinità. Del cibo, del paesaggio, dei centri storici, di uno stile di vita che ancora, per fortuna ma anche per sua natura, è lento. Questo permette loro di apprezzare meglio la qualità della vita che la nostra regione offre.

Raccontaci un aneddoto curioso.

Più che un aneddoto mi piace parlare di una frase che non di rado sento dire dai borsisti al termine del loro soggiorno: in queste sei settimane ho prodotto il lavoro che normalmente faccio in tre o addirittura sei mesi.
La gratitudine che i borsisti hanno verso Civitella Ranieri è molta e spesso troviamo la fondazione o addirittura i nostri nomi tra i ringraziamenti nei libri, durante le mostre, nelle composizioni musicali.

È sicuramente degno di nota raccontare quando Esperanza Spalding nel ritirare il Grammy quest’anno ha ringraziato pubblicamente Civitella Ranieri dal palco.

Uno degli ambienti più suggestivi del castello: The Secret Garden.

Cosa offre Civitella Ranieri ai semplici curiosi, ai turisti o agli appassionati d’arte?

Durante la stagione che va da maggio a fine ottobre le persone interessate possono accedere alle presentazioni dei borsisti due volte a settimana. Le presentazioni sono aperte, gratuite e si tengono in lingua inglese. Ogni anno organizziamo un evento artistico che si svolge in una giornata intitolato Casting the Castle, aperto a tutti e curato da Saverio Verini.

Inoltre in estate offriamo alla comunità locale una serata di cinema all’aperto. Il castello viene aperto ai gruppi solo in rare occasioni come ad esempio le giornate del FAI, altrimenti non è visitabile. Per ricevere informazioni sulle nostre attività è sufficiente registrarsi alla newsletter attraverso il nostro sito web.

Made in Italy Lab ringrazia Diego Mencaroni per il bellissimo viaggio alla scoperta del castello e invita tutti gli appassionati di storia, natura e arte ad approfondire la conoscenza di una meraviglia italiana unica nel suo genere.

Civitella Ranieri
https://civitella.org/
Via Ursula Corning, 1
Umbertide (PG)
Umbria


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