La fortuna delle birre artigianali, un settore in crescita

Le birre artigianali made in Italy piacciono e i consumi aumentano. Donatello Pacini del Birrificio Fortebraccio presenta una novità per il settore: la Christmas Ale.

Una produzione che in questo ultimo periodo, essenzialmente dalla fine degli anni ’90 in poi, ha conosciuto un crescente sviluppo è quella delle birre artigianali italiane, che è andata di pari passo con il moltiplicarsi dei microbirrifici.

Ne parlano diffusamente sia Unionbirrai che AssoBirra nei loro report.

Ecco un po’ di dati in forma sintetica per meglio inquadrare il fenomeno e l’attuale settore birra: 3 italiani su 4 bevono birra e lo fanno prevalentemente a pasto. Il dato vale anche per le donne: 70 su 100 dicono di consumarla, 30 lo fanno almeno due volte alla settimana, 4 su 10 dichiarano comunque di aver aumentato gli acquisti negli ultimi 5 anni. Va inoltre sottolineato che nel mercato della birra i consumi sono saliti a circa 33,6 litri a testa, dei quali la birra artigianale rappresenta quasi il 4% di tutto il settore birra, perché esprime l’orientamento al gusto del consumatore più esigente, quello che ama i prodotti artigianali e adora scoprire nuovi sapori.

degustazione di vari tipi di birre in bicchiere
Degustazione di birre artigianali durante un momento conviviale.

In Italia si registrano 862 birrifici artigianali indipendenti (molti dei quali microbirrifici) con una produzione media di 450/500 ettolitri l’uno. Una parte considerevole di questi imprenditori che investono nel mercato della birra sono giovani, in una fascia che oscilla tra i 35 e i 40 anni. Si va alla ricerca di veri e propri “stili birrai”: c’è il mastro birraio che utilizza cereali, non comuni, come il kamut, oppure l’altro che usa prodotti legati al territorio come le castagne.

Il gusto si è raffinato e si è spostato sulle birre artigianali perché fanno birra “viva” dai cui processi di produzione è assente ogni intervento di filtrazione e di fermentazione, utilizzando invece metodi naturali come la flocculazione (cioè lieviti che hanno la caratteristica di far depositare la maggior parte delle particelle sul fondo, lasciando la bevanda più limpida)  oppure la lagherizzazione che consiste nel portare la birra, dopo averla imbottigliata, ad una temperatura sullo zero, facendo in modo così che i lieviti esausti e le proteine si depositino sul fondo.

Anche gli Istituti di Ricerca all’interno dei vari dipartimenti di Agraria e Alimentazione si sono aperti a questa nuova produzione realizzando corsi di studio molto qualificati come sta proponendo l’ Università di Perugia, attraverso il CERBCentro di Ricerca per l’ Eccellenza della Birra.
È di soli tre anni fa la legge per la vendita della birra artigianale in cui vengono definite le caratteristiche di microbirrificio, come riportato anche dal sito specializzato Cronache di Birra: un soggetto che sia “legalmente ed economicamente indipendente da qualsiasi altro birrificio, che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operi sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà immateriale altrui e la cui produzione annua non superi 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi”.


caldaia in rame per fare la birra
La produzione di birra: caldaia in rame all’interno di un birrificio.

Inoltre sempre recentemente é nata l’associazione di categoria Unionbirrai che ha presentato il primo marchio collettivo per la tutela dei consumatori e dei produttori di birre artigianali italiane, e che celebra in una grande manifestazione nazionale “Birra dell’Anno” il più importante concorso italiano per il settore birra, ospitato nei padiglioni del quartiere fieristico di Italian Exhibition Group a Rimini. Il concorso premia le migliori birre artigianali italiane suddivise in diverse categorie stilistiche, giudicate da una giuria composta da un centinaio di esperti provenienti da tutto il mondo.

Nel 2019 il birrificio artigianale Fortebraccio si è classificato primo come Birra dell’Anno nella categoria 36 – uso di miele – con la “Birra del Bosco” (castagne e miele). Il birrificio Fortebraccio ha sede a Montone, una piccola cittadina della provincia di Perugia e uno dei “borghi più belli d’Italia”, segnalato anche da “Bandiere Arancioni” del Touring Club Italia. Si raggiunge salendo verso il piccolo borgo attraverso una strada di campagna, lungo la quale si può ammirare un piccolo campanile di fianco a un’antica casa colonica, sulla facciata della quale è incastonato lo stemma araldico della casata dei Monte Sperello. A poca distanza c’è il Birrificio Artigianale Fortebraccio. Il nome si ispira al loro concittadino più famoso e combattivo, il condottiero e capitano di ventura Braccio Fortebraccio.  

Donatello Pacini, uno dei protagonisti di questa avventura, ci racconta una storia simile a quella di tanti altri birrifici artigianali italiani: l’inizio della produzione tra le mura domestiche con la successiva crescita fino alla creazione di un marchio commerciale riconoscibile. In sette anni di storia la produzione è passata da un tino da 250 litri fino ai 7 tini odierni.
Oggi il birrificio artigianale umbro produce 11 birre suddivise in due categorie: “Le Classiche” e “Le Speciali”.

birre artigianali in bottiglia da Montone Perugia
Le birre artigianali del birrificio umbro Fortebraccio (Montone, PG)

Donatello, presentaci meglio le tue birre artigianali italiane made in Umbria del birrificio Fortebraccio.

Nel gruppo delle Classiche abbiamo: la “Verziere Apa Ambrata”, “Santa Spina Blanche”, “Rocca d’Aries Golden Ale Bionda”, “Porta del Monte Brown Ale Rossa”, e poi “Super Belgium Strong Ale” e “La Stupefacente Birra bionda alla Canapa”.
Nel gruppo delle Speciali abbiamo “MilkChocolate Stout Nera”, “Birrantino Barley Wine Rossa” (che viene fatta riposare all’interno di botti di rovere che hanno contenuto il vino Marsala provenienti dalla Sicilia), poi “Birra al Tartufo Bionda”, “Birra Natale Christmas Ale” e “Birra alle Castagne e Miele Ambrata”, la birra che ha avuto importanti riconoscimenti a livello nazionale.

Molto interessante la “Christmas Ale”: di cosa si tratta?

Come esiste il dolce di Natale, cioè il panettone, noi abbiamo creato la birra per la festa più bella dell’anno che è appunto il Natale. La birra Christmas Ale richiama i sapori delle festività natalizie, perché oltre agli ingredienti tradizionali come malto d’orzo, luppolo e lievito abbiamo aggiunto uvetta secca, noce moscata, pimento, cannella e zucchero di canna. Per il panorama del settore birra è una novità che sta suscitando molta curiosità.

Come entrate in contatto con l’appassionato di birra artigianale?

Fin dall’inizio siamo stati presenti con il nostro gazebo a tutte le sagre e le feste paesane. Successivamente abbiamo fatto una selezione. Oggi riceviamo inviti per partecipare a manifestazioni importanti a livello nazionale. In Umbria siamo presenti all’interno di punti vendita specializzati sui prodotti tipici in città come Assisi, Spello, Foligno e altre. Abbiamo inoltre un buon rapporto di collaborazione con alcune aziende turistiche del territorio e spesso ai loro clienti propongono una tappa gustosa presso il nostro birrificio.

Il Birrificio Artigianale Fortebraccio è il classico esempio di microbirrificio che attecchisce facendo leva sulle peculiarità del territorio e cresce grazie alla passione e alle intuizioni commerciali di persone appassionate e competenti. Un’esperienza positiva che contribuisce ad alimentare il settore delle birre artigianali, un mercato in crescita e con prospettive ancora inesplorate.


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