Le Tricot Perugia, non solo cashmere

La maglieria made in Umbria guarda al total look internazionale

Le Tricot Perugia è uno dei marchi storici della maglieria made in Umbria. Un’azienda con radici solide in Italia e in Germania, dove una grande porzione di fatturato (80%) viene generata dalle vendite di capi d’abbigliamento all’estero: in Germania appunto, Est Europa, Svizzera, Austria, Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Australia, Stati Uniti e Canada.

Made in Italy Lab incontra con piacere l’amministratore delegato Vincenzo Ragnacci, che ci accoglie nella sede di Perugia e ci racconta curiosità sull’azienda e ci offre spunti di riflessione interessanti sul settore moda in generale.

Vincenzo, parliamo subito di stile e creatività. Dove trovate ispirazione per le vostre collezioni?

È importante saper guardarsi intorno e nutrirsi di tanti stimoli diversi. Quando si parla di settore moda l’ispirazione è ovunque: in un viaggio, in un paesaggio, in un evento culturale, in una fiera di settore. I miei collaboratori ed io viaggiamo molto, ci muoviamo spesso tra proprio per cercare scintille creative, per vedere in anteprima come stanno cambiando i gusti e i comportamenti delle persone. Anche internet e le riviste di moda sono ottimi strumenti per mettere in moto la creatività.
Infine c’è il contributo fondamentale dell’ufficio stile, che nel nostro caso si basa sull’ottimo lavoro di intuito ed esperienza di Esther e Jennifer.

Com’è la donna firmata da Le Tricot Perugia?

Di buona cultura e di buona posizione sociale, generalmente con un’età dai 35 anni a salire. Una donna che ha un concetto evoluto dell’eleganza, che è cosa ben diversa dall’essere modaioli. Le Tricot Perugia si rivolge a donne che amano le materie prime di qualità e prediligono un modo di vestire che sia minimalista ma di classe, ricercato senza per questo essere pretenzioso. Donne che cercano un total look di fascino per tutta la giornata.

Maglieria donna made in Umbria - Le Tricot Perugia
Le Tricot Perugia: maglieria e confezioni donna in filati naturali selezionati

Quali sono i cambiamenti più evidenti che hai notato di recente nel settore moda?

Mi ha colpito molto la progressiva ibridazione che si è creata tra i vari stili, che è andata di pari passo con la perdita di importanza del cosiddetto dress code. Oggi i marchi moda offrono al cliente quello che viene definito total look easy to wear, cioè un abbigliamento con uno stile coordinato in ogni capo e accessorio, adatto a essere indossato in molti contesti diversi o in varie situazioni della stessa giornata.

Qual è lo stato di salute del settore moda italiano?

Il settore moda lo trovo in buonissima salute. Le creazioni moda italiane restano di qualità superiore, sia per stile che per qualità esecutiva. È vero che molti marchi famosi sono stati acquisiti da case di moda straniere, ma è anche vero che il loro interesse è spesso di valorizzare ulteriormente il prodotto in sé e il concetto stesso di Made in Italy.
Mi spiace solo per la difficoltà crescente a reperire manodopera qualificata. Ci sono figure professionali, come la maglierista, di cui ci sarebbe un gran bisogno ma che vengono a torto snobbate, soprattutto dai giovani.

Creazioni moda made in Italy - Le Tricot Perugia
Creazioni moda italiane Le Tricot Perugia

Perché le creazioni made in Italy godono di così alta considerazione all’estero?

L’Italia ha il culto del bello radicato dentro di sé e questo all’estero ci viene riconosciuto ovunque. Il prodotto moda italiano punta sempre all’alta qualità, alla novità creativa, alla grande cura estetica. Nel nostro paese ci sono eccellenze di nicchia di valore assoluto e anche quando la produzione si sposta su scala industriale, cerchiamo sempre di dare al prodotto una grande anima artigianale, sia essa una finitura, una lavorazione particolare, una possibilità di personalizzazione.
Noto con piacere che negli ultimi anni sta emergendo anche il concetto di “maglieria made in Umbria”. Nella nostra regione il tessile e il cashmere hanno radici profondissime.

Nel prossimo futuro il concetto stesso di “made in Italy” rischia di perdere valore?

Credo che il made in Italy sarà sempre di più un plus. Ormai ha radici così profonde e una riconoscibilità tale che difficilmente perderà di attrattiva da un giorno all’altro. Poi è ovvio che le aziende e gli artigiani italiani devono continuare a operare sulla giusta strada, che è quella della qualità, della bellezza, della creatività, della cura per i dettagli. Un format che non va assolutamente snaturato.

Cosa pensi del fenomeno dei fashion blogger?

Lo vedo come la naturale evoluzione del settore moda data dai mezzi di comunicazione attuali, social network in primis. Ma non basta definirsi fashion blogger o avere migliaia di fan per potersi definire esperti di moda o maestri di stile. La competenza resta sempre alla base di tutto. Le case di moda devono saper quindi individuare gli interlocutori giusti e coinvolgerli in una strategia di promozione che sia coerente e di valore.

Meglio l’e-commerce o il tradizionale punto vendita fisico?

Acquistare online può essere di certo comodo e veloce, ma è un’esperienza spesso un po’ asettica. Il rapporto speciale che si crea con il commesso, specie quando sa dare consigli sinceri e personalizzati, ha un valore enorme. Ogni persona è unica e non tutti provano le stesse emozioni indossando lo stesso capo di abbigliamento. Per un marchio di moda la vera sfida è trovare il giusto mix tra punto vendita fisico e store online, in modo da poter offrire al cliente un’esperienza d’acquisto che sia completa e calibrata sulle sue reali necessità di acquisto in quel momento.

Le Tricot Perugia collezione PE 2019
Le Tricot Perugia collezione PE 2019

Perché in Italia è difficile fare impresa?

Abbiamo troppe zavorre. La burocrazia, la tassazione eccessiva e le infrastrutture poco performanti sono tre ostacoli che alla lunga risultano penalizzanti per un’azienda, soprattutto nella nostra amata Umbria.

Perché lavorare in Italia è bellissimo?

Pochi altri paesi al mondo possono vantare un contesto altrettanto bello e stimolante. Nel paesaggio, nel cibo, nell’arte, nel clima, nella qualità della vita: in Italia la bellezza è ovunque e questo sentimento crea un atteggiamento positivo nei confronti del lavoro. Fa venire voglia di fare e di farlo bene.

Oggi nel settore moda si rischia l’omologazione?

In un certo senso sì, perché la globalizzazione porta con sé anche un inevitabile appiattimento. Un vero marchio di moda deve saper sempre mantenere la propria identità, senza adagiarsi sui luoghi comuni o inseguire il guru del momento. E così anche per le persone: mi sento di dire che è sempre meglio avere una propria idea di stile che sia forte e personale, anziché pendere dalle labbra di vip e fashion icon.

Cosa serve per essere bravi imprenditori?

Instaurare un legame speciale con i dipendenti è il punto chiave. È importante che sia fondato sulla fiducia reciproca e sul senso di responsabilità. Oggi viviamo anni di grandi cambiamenti, ed è per questo che, ancora più che in passato, il buon imprenditore deve avere una sana dose di ottimismo, predisposizione al cambiamento e capacità di interpretare il futuro.

Che significato dai alla parola “innovazione”?

Innovare vuol dire sostanzialmente “fare meglio”. Parlo di un miglioramento a tutti i livelli. Il prodotto può essere migliorato nelle materie prime, nella riconoscibilità stilistica, nella finitura dei dettagli e così via. C’è poi un’innovazione che può riguardare i macchinari, l’organizzazione del team di lavoro, la velocità di esecuzione e la riduzione degli sprechi.

Le Tricot Perugia produzione cashmere, filati naturali
Le Tricot Perugia: produzione cashmere e filati naturali selezionati

Innovazione e materie prime è un binomio interessante. Spiegaci meglio.

Le Tricot Perugia nasce come maglificio e il cashmere è una delle nostre eccellenze. Poi nel tempo abbiamo diversificato e arricchito la nostra produzione anche con lana merino, lino, cotone, seta e viscosa. Puntiamo, come detto, a rivolgerci sempre più a una clientela femminile che sposa il concetto di total look, competente in fatto di materie prime ed evoluta nei gusti estetici.

Progetti per il futuro?

Al momento non posso svelare troppo. Dico solo che stiamo investendo molto nello sviluppo commerciale, in futuri flagship store e perché no, un e-shop. Presto daremo alle nostre clienti tutti i dettagli del caso.

Grazie a Vincenzo Ragnacci e a tutto lo staff di Le Tricot Perugia per aver condiviso con Made in Italy Lab un punto di vista significativo sulla maglieria made in Umbria e il settore moda italiano.

Le Tricot Perugia S.p.A.
www.letricotperugia.com
Via Val di Rocco, 46/48
Perugia (Ponte Felcino)
Italy


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