Guai a sottovalutare l’Italia

Ricerche della Fondazione Symbola raccontano di un paese ricco di talenti e punti di forza.

A volte sembra che il dipingere un futuro a tinte fosche per l’Italia sia il nuovo sport nazionale. Assistere a un dibattito televisivo, a una conversazione al bar o a una riunione aziendale senza che venga recitato il de profundis per l’Italia rischia di diventare un evento sempre più raro.

Ma davvero stanno così le cose?
Davvero non resta che lamentarsi e buttare tutto a mare in attesa degli eventi?

In Made in Italy Lab crediamo che la realtà sia ben diversa.
Noi crediamo in un’Italia con le carte in regola per realizzare tutti i suoi sogni, perché straordinariamente ricca di talenti e punti di forza.

Più di una volta i vari istituti di ricerca hanno sottolineato come siano gli italiani stessi a sottovalutare i pregi dell’Italia. Per questo raccogliamo sempre con piacere le testimonianze di un’Italia forte e vitale, con la voglia di mettere a frutto e presentare al mondo quel patrimonio di risorse paesaggistiche, enogastronomiche, artistiche e manifatturiere che abbiamo visto crescere in secoli di storia.

In questo caso ci piace sottolineare due ricerche condotte da Fondazione Symbola, movimento nato nel 2005 che unisce realtà diverse tra loro (organizzazioni, associazioni, imprenditori, cittadinanza attiva) e ha come obiettivo quello di promuovere lo sviluppo delle qualità italiane nei confronti della politica, delle istituzioni e dell’economia.

Entrambe le ricerche testimoniano quanto lo stato di salute e le potenzialità del nostro paese siano ben maggiori di ciò che si nasconde dietro i soliti luoghi comuni.

2018: l’Italia in 10 selfie

Prende in considerazione ambiti come sostenibilità, turismo, creatività, agroalimentare, legno arredo, farmaceutica e machinery. Emergono alcuni indicatori molto positivi, parametri che testimoniano come per l’Italia sia un peccato mortale sottovalutarsi.

Ecco alcuni degli estratti più significativi del dossier:

  • Italia leader in Europa per uso efficiente di risorse nei processi produttivi
    A parità di prodotto le imprese italiane consumano meno energia: 13,7 tonnellate equivalenti di petrolio (Tep) per milione di euro prodotto. Meglio fa solo la Gran Bretagna (8,3 Tep), dietro di noi ci sono Francia (14,4 Tep), Spagna (15 Tep) e Germania (17,1 Tep).
  • Miglior meta UE preferita dai turisti extraeuropei
    I viaggiatori extraeuropei mettono l’Italia al primo posto tra tutte le altre mete possibili dell’eurozona. Nel 2016 l’Italia ha fatto registrare 60 milioni di notti trascorse dai visitatori all’interno del nostro territorio nazionale, un numero di gran lunga superiore di quelli ottenuti da Spagna (46, 5 milioni), Francia (36, 6 milioni) e Germania (31,8 milioni).
  • Prima nazione europea esportatrice nel settore legno arredo
    Ben il 30% del totale esportato dall’UE verso il resto del mondo è merito di aziende italiane. Seguono Germania (20%), Polonia (8%), Svezia, Francia, Danimarca, Spagna (tutte al 5%) e Regno Unito (4%).

La ricerca, tra gli altri, è stata realizzata in collaborazione con Coldiretti, Fondazione Edison, Enel, Aaster, Aiccon, CNA, Ucimu, FederlegnoArredo, Legambiente, Federparchi, Farmindustria, Unioncamere, Fondazione Fitzcarraldo.

Crescita dell'export italiano secondo la ricerca della Fondazione Symbola

Italia prima tra i paesi UE per crescita dell’export nel settore farmaceutico (2010-2016)

Leggi e scarica dal sito Fondazione Symbola la ricerca completa 2018: l’Italia in 10 selfie.

Piccoli Comuni e Tipicità

L’Italia, per storia e conformazione geografica, custodisce una miriade di piccoli paesi, quasi sempre borghi caratteristici incastonati in territori mai uguali. Si tratta di una peculiarità che, lungi dal rivelarsi elemento di debolezza, rappresenta invece una straordinaria risorsa per scommettere sul prossimo futuro, in tutti gli ambiti: dal turismo all’economia, dall’agricoltura all’ambiente, dalla cultura all’impresa.

In questo caso la ricerca pone l’accento sul rapporto tra prodotti tipici (Dop-Igt) e piccoli centri abitati. Ecco alcuni degli elementi più importanti emersi:

  • I piccoli comuni custodiscono un tesoro di prodotti DOP e IGT
    Su un totale di 293 tipicità mappate fino a tutto il 2017, solo una piccola parte (23) riguardano i grandi comuni, invece sono addirittura 270 quelle che interessano i piccoli comuni (meno di 5mila). Si tratta di ben il 92% del totale.
  • Il 17% delle imprese italiane ha sede in un comune con meno di 5mila abitanti
    I piccoli comuni sono anche terra di imprese e attività produttive. Anche se i grandi agglomerati urbani rappresentano per le imprese un contesto più favorevole, è interessante notare come nei comuni con meno di 5mila abitanti risieda comunque una fetta significativa di attività commerciali e manifatturiere: le quasi 900mila imprese rappresentano infatti il 17% del totale.
Immagine di una tipica vallata della Toscana

Un’immagine del territorio agricolo nei dintorni di Pienza, in Val d’Orcia (Toscana)

La ricerca è stata realizzata in collaborazione con Coldiretti.
Leggi e scarica dal sito Fondazione Symbola il dossier completo Piccoli Comuni e Tipicità.


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