26×38 e 12×30: Le formule di Italpizza

L’azienda modenese punta a diventare un riferimento di alta qualità nel settore della pizza alla pala.

Rotonda, quadrata, alta, bassa. Morbida, croccante. E ancora: bianca, rossa. Si sa, quello degli italiani con la pizza è un amore lungo e viscerale, fatto di tante piccole sfumature e di piccole varianti.
Marco Repezza, Head of Marketing e Trade Marketing di Italpizza, ci accoglie per una piacevole chiacchierata all’interno della sede aziendale, nel modenese. L’occasione è buona anche per alcune considerazioni interessanti su questo alimento così speciale e sul settore in generale.

Marco, cosa proporrà Italpizza al prossimo Cibus di Parma?

Il Cibus sarà l’occasione perfetta per presentare diverse novità dell’azienda, studiate proprio per incontrare le preferenze indicate dal mercato. In particolare, lanceremo la nuova gamma 12×30, la pizza rettangolare ma di dimensioni ridotte, destinata al consumo singolo o per soddisfare le esigenze di chi ha diversi gusti nello stesso momento di consumo.
Con questo importante lancio vogliamo che Italpizza diventi il punto di riferimento di alta qualità del segmento pizza alla pala. Inoltre, all’appuntamento presenteremo le nuove referenze “Pomodorini e Basilico” e “5 formaggi” della linea 26×38, la gamma di punta dell’azienda e la varietà “Bufala e Pomodorini” con impasto tondo di tipo napoletano della linea Gran Pizzeria.

Nuova gamma 12x30 pizza rettangolare Italpizza

Che aria tira nel settore delle pizze surgelate?

Il settore della pizza surgelata sta vivendo un momento di grande fermento e sviluppo. Dopo lunghi anni di stasi, da circa 3 anni si sta assistendo a un’inversione di tendenza con aumenti considerevoli dei volumi, grazie anche alla creazione di nuove tipologie di prodotto. Insieme alla categoria del pesce surgelato quella della pizza presenta la crescita maggiore, con un valore complessivo di circa 300 milioni di euro.

Abbiamo notato il curioso modo che avete trovato per nominare le vostre pizze: 26×38 e 12×30. Da dove nasce questa idea?

L’idea nasce con la 26×38 grazie a un’analogia con le misure in centimetri della griglia del forno di casa, che abbiamo utilizzato per definire le dimensioni della pizza. Dato che la linea ha avuto un grande successo, abbiamo deciso di mantenere questo riferimento numerico nel sub-brand, scegliendo il nome 12×30 per la nuova gamma. Il numero è un elemento distintivo di molti marchi moderni, facilmente riconoscibile e identificabile anche in contesti internazionali.

Ci dai qualche dettaglio sul vostro processo produttivo? Siamo curiosi di sapere come si svolge la preparazione.

La nostra tecnologia produttiva, unica nel suo genere, risponde a un procedimento molto rigido e ad elevati standard qualitativi. In particolare, il 100% dell’impasto viene fatto lievitare per oltre ventiquattro ore, al fine di garantire la leggerezza e alveolatura che rendono la nostra pasta unica sul mercato e allineata a quella delle migliori pizzerie.

Lievitazione impasto per pizza
Inoltre, durante le fasi di stenditura, le mani esperte dei nostri pizzaioli stendono e farciscono l’impasto con ingredienti selezionati dal controllo qualità e dai nostri mastri pizzaioli interni. Solo dopo una rigida selezione, i fornitori di materie prime diventano i partner produttivi; insieme a loro ricerchiamo il continuo miglioramento dello standard qualitativo. Ogni anno i mastri pizzaioli di Italpizza verificano tali standard, garantendo così la miglior resa per le oltre 700 farciture gestite.

Infine, le pizze vengono cotte su pietra in forni a legna brevettati, in modo che il prodotto, che non entra mai in contatto con la camera di combustione, acquisisca l’aroma caratteristico del forno a legna. Per la combustione viene utilizzato esclusivamente legno di quercia e faggio certificato.

Chi decide se la pizza raggiunge il grado di bontà desiderato?

I mastri pizzaioli, in grado di effettuare una valutazione organolettica sia dei singoli ingredienti sia del prodotto finito, sono i responsabili del raggiungimento e mantenimento degli elevati standard qualitativi.
Per raggiungere il grado di bontà desiderato, l’azienda si rivolge anche ai palati più importanti: i consumatori finali.
Vengono infatti organizzati panel specifici a rotazione per lo sviluppo dei nuovi prodotti o per il mantenimento degli standard dell’attuale gamma.
Questa procedura diventa ancora più importante quando ci si confronta con i mercati esteri, dove i gusti e le preferenze dei consumatori possono variare sensibilmente. Un esempio è la Francia, dove l’importanza della farcitura e in particolare dei formaggi è un elemento determinante nella scelta finale.

Le abitudini degli italiani in merito al consumo di pizza sono le stesse di trenta o quaranta anni fa? Oppure avete notato qualcosa di diverso negli ultimi periodi?

Le abitudini degli italiani sono cambiate, soprattutto nei confronti della categoria dei surgelati. Fattori come lo stile di vita, la necessità di una preparazione veloce e la componente relativa al servizio, oltre a una maggior disponibilità di prodotti surgelati di qualità, ne hanno incrementato il consumo. Il prodotto pizza beneficia particolarmente di questa crescita, rimanendo sempre un alimento legato a momenti di condivisione e di aggregazione.

Quella degli italiani con la pizza è una grande storia d’amore, una passione smisurata che nasce da lontano, imitata in tutto il mondo. C’è qualcosa di speciale da dire a proposito del rapporto che lega gli italiani alla pizza che ancora non è stato detto?

Il rapporto degli italiani con la pizza è legato alla tradizione, la pizza è vissuta come un qualcosa di sacro, un alimento che deve seguire precisi rituali nella modalità di preparazione e nella cottura. Tutto ciò con l’obiettivo di mantenere le caratteristiche che contraddistinguono un prodotto davvero speciale.
Per gli italiani la pizza deve necessariamente essere rotonda. Quello che molti stanno scoprendo è che da oggi ha assunto una nuova forma: quella rettangolare.

Famiglia italiana e pizza in un momento conviviale

Che ne pensate del cambiamento che il web ha portato nel modo con il quale le aziende si relazionano ai consumatori?

Il cambiamento è certamente positivo. Da un rapporto one-to-many unidirezionale si è passati a una comunicazione one-to-one conversazionale. Questo ha permesso alle aziende di rispondere in brevissimo tempo alle richieste dei propri clienti, di instaurare un dialogo alla pari che facilita l’individuazione dei nuovi bisogni e la risoluzione di eventuali problemi.
Non meno importante, ha acceso i riflettori sulla responsabilità che l’azienda nutre nei confronti dei propri consumatori, e in generale nei confronti della società, dando inoltre l’occasione di agire positivamente sull’immagine del brand.

Cosa significa per Italpizza la parola “innovazione”?

Per nostra natura di co-packer internazionale, e di conseguenza per le numerose influenze esterne che ne derivano, ci rinnoviamo in modo costante, non solo a livello di prodotti, ma anche di processi. Avere come obiettivo il continuo miglioramento ci permette di rispondere in maniera efficace alle crescenti richieste del mercato e dei nostri clienti.
Questa filosofia è alla base del nostro modus operandi: il processo creativo e d’innovazione si basa, infatti, su un’area aziendale preposta alla ricerca e allo sviluppo, con l’obiettivo di esplorare tutti i campi di innovazione per l’azienda.

Cosa ne pensate del Piano Industria 4.0 varato dal governo?

La nostra ultima linea produttiva è stata realizzata con l’ausilio del Piano Industria 4.0. Riteniamo infatti sia una grande opportunità di rilancio per il manifatturiero italiano, perchè agevola le aziende, mettendole nelle condizioni di poter essere più competitive sul mercato e consentendo loro degli investimenti che da sole non potrebbero affrontare, o perlomeno non senza alcune difficoltà.

Italpizza è già una smart factory o lo sarà in futuro?

Una delle sfide di Italpizza è quella di coniugare modernità e tradizione. Anche grazie al Piano Industria 4.0, stiamo dotando le linee produttive di una crescente automazione a inizio e fondo linea, con l’intenzione di mantenere sempre la manualità nelle fasi di stenditura e farcitura. Questo ci permetterà di coniugare un processo di creazione artigianale con un livello produttivo industriale.

Made in Italy Lab ringrazia e saluta con affetto tutto il personale di italpizza.

Italpizza
http://www.italpizza.it
Via Gherbella 454/A
S. Donnino (MO)
Emilia-Romagna


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