Grafox, la stampa digitale guarda avanti

Metodi, tecniche, innovazioni e mentalità di un’azienda che investe nel futuro.

La stampa digitale è un settore dinamico e dalle grandi prospettive. Ne parliamo da vicino con Andrea Lupatelli, uno dei titolari di Grafox, che ci accoglie nel nuovo stabilimento di Perugia, inaugurato nel 2016. Molto più di una sede aziendale, si tratta di un centro operativo che è un concentrato di design, architettura e tecnologia.

Andrea, grazie per l’accoglienza. Presentaci in due parole i servizi che offrite.

Grazie a voi per la visita, è un piacere. In Grafox ci occupiamo di tutto ciò che è stampa digitale, sia piccolo che grande formato. Si va dalla semplice stampa di manifesti per affissione fino alla produzione di mobili di cartone.
Parliamo quindi di stampa diretta su pannellistica di ogni genere, insegne luminose, decorazione e allestimento punti vendita e stand fieristici, decorazione automezzi, stampa su tessuti, espositori, totem, produzione di depliant, flyer, pieghevoli, brochure, editoria di tutti i tipi. Seguiamo tutti gli orizzonti della stampa digitale.

Che aria tira nel settore della stampa digitale?

Buona. Per i prossimi 3 anni si prevede una crescita costante a doppia cifra del settore per quanto riguarda il digital signage, ossia la segnaletica digitale, che è quella forma di comunicazione in cui i contenuti vengono mostrati attraverso schermi elettronici e con possibilità di interazione.
Un dato estremamente interessante, che evidenzia una grande opportunità di business per gli operatori del settore.

Pannelli grande formato

Come vi adattate a un settore che per sua natura è tecnologico, veloce e innovativo?

Abbiamo da tempo abbandonato l’arida logica del prezzo e scelto di puntare sulla qualità che crea emozione.
Saper comunicare il valore dello stampato prodotto è un prerequisito fondamentale per beneficiare economicamente dell’investimento tecnologico nel più breve tempo possibile.

La collaborazione con i clienti è un tema molto importante per noi, attorno al quale stiamo concentrando i nostri sforzi. Dal 2016 il nostro focus è cambiato. Stiamo intercettando le richieste di aziende innovative alla ricerca di sistemi e materiali che le distinguano sul mercato. Sono interlocutori esigenti e impegnativi da fidelizzare, ma sono di grande stimolo per noi. Oltre all’hardware, collaboriamo per trovare supporti e applicazioni che contribuiscano a valorizzare al meglio la professionalità dei nostri clienti.
Il continuo scambio di conoscenze ed esperienze ci stimola ad approfondire i nuovi mercati e a condividere i valori su cui si fonda la crescita aziendale.

Futuro prossimo: come cambierà a breve il settore della stampa digitale?

La combinazione di tecnologia Latex HP e supporti tessili si sta sempre più imponendo sul mercato e ci consente di approcciare nuovi mercati e acquisire importanti commesse non solo nel sign & display ma soprattutto in ambito di interior decoration. I metri quadri stampati per applicazioni di interior decoration a livello mondiale sono più del doppio dei metri quadri stampati per applicazioni sign & display e, a oggi, solamente il 3% è stampato in digitale.

Stampa digitale, decorazioni espositori

Nel 2018 ha ancora senso stampare su un supporto fisico?

Certo che sì. Anche se la digitalizzazione ha modificato profondamente gli stili comunicativi, la stampa resta uno dei catalizzatori più utilizzato dai maggiori brand perché assicura un ottimo ingaggio con i consumatori e permette anche di differenziare gli approcci, In realtà internet non deve essere visto come un nemico del prodotto stampato, ma  un ottimo aiutante, perché spinge a studiare progetti importanti ad alto valore. Fondamentale è conoscere il target a cui si rivolge il progetto di comunicazione e studiare il prodotto giusto, che molto spesso può coinvolgere più media, in modo da creare forme di comunicazione innovative, sinergiche e creative.

Allestimenti stand fieristici, decorazione automezzi

Oggi si parla tanto di responsabilità sociale dell’impresa. Voi come affrontate questo tema?

Fin da quando abbiamo iniziato la nostra attività abbiamo fatto nostra la responsabilità sociale d’impresa integrandola nella strategia per sviluppare il nostro business. A breve inizierà nella nostra sede un dottorato che durerà due anni. Considerando Grafox come azienda campione, si cercherà di capire, modificare e trasformarla il più possibile in un’azienda ecosostenibile.

L’attività di ricerca sarà incentrata sul tema dell’eco-management del settore privato, inteso come l’insieme degli strumenti e delle azioni che permettono alle imprese di conciliare l’economicità con la sostenibilità delle proprie attività. Allo stato attuale è maturata la consapevolezza che gli asset intangibili sono una componente fondamentale del valore di un’azienda. Verranno analizzate le modalità più efficaci di costruzione di un moderno bilancio di sostenibilità, inteso come sintesi di una politica di eco-gestione dell’impresa, moderna e sostenibile. La complessità legata alla contestualizzazione del progetto alla realtà della private corporate, necessita un’analisi preliminare delle attività poste in essere da Grafox sul tema della sostenibilità, in questo contesto intesa come ambientale, economica e sociale. Lo studio procederà attraverso incontri con i vari reparti che compongono l’organigramma aziendale, al fine di acquisire dati relativi all’attività d’impresa, e costruire una visione unitaria della situazione, che corrisponda alle reali esigenze e prospettive dell’impresa.

Si intendono affrontare le tematiche relative alla dimensione umana e sociale dell’azienda. I progetti fin qui realizzati e l’impatto, anche occupazionale, che questi hanno avuto nel territorio. Si costituirà infine una sintesi, che prenderà la forma di un bilancio di sostenibilità, capace di comunicare quanto fatto da Grafox, gli obiettivi, le politiche intraprese, i risultati raggiunti. Uno strumento in grado di comunicare il nostro nuovo modo di fare impresa: moderno, sostenibile e umano.

Cosa vuol dire per voi fare innovazione?

Siamo convinti che innovare non vuol dire solamente investire in attrezzature.
Perché un’azienda diventi più competitiva e davvero innovativa è fondamentale che sviluppi le cosiddette Soft skills, competenze invisibili, incorporate nel lavoro sul campo, nelle esperienze e nei diversi vissuti degli individui.

Investimenti in tecnologia e nella crescita delle persone faranno la differenza tra raggiungere un risultato modesto e uno straordinario. Fondamentale è la capacità di noi imprenditori di innescare una spirale di generazione del know how e di mantenerla in moto nella direzione della visione strategica dell’impresa.

Che valutazione date del Piano Industria 4.0 varato dal governo?

Il Piano industria 4.0, con i relativi sgravi fiscali, ha favorito importanti investimenti nel nostro settore. Rivolto a tutti i soggetti titolari di reddito di impresa, è una grande occasione per le aziende che vogliono cogliere opportunità legate al grande cambiamento industriale che viviamo oggi. Il Piano industria 4.0 prevede una serie di misure che favoriscono gli investimenti per l’innovazione e per la competitività che ogni azienda può attivare automaticamente senza vincoli di settore o territorio.
Il nostro giudizio è più che positivo, perché serve a supportare e incentivare le imprese che investono in beni che siano funzionali alla trasformazione tecnologico-digitale dei processi produttivi, siano essi strumentali, materiali o immateriali.

A proposito di Industria 4.0: Grafox è una smart factory?

Il concetto di Industria 4.0 è sempre al più al centro del dibattito economico-organizzativo attuale e passa per quello di smart factory, cioè della fabbrica intelligente che mette al centro la digitalizzazione e l’informatizzazione della catena di produzione che porta al prodotto finale. L’era moderna è definita come la quarta rivoluzione industriale, ossia la crescente integrazione di sistemi cyber-fisici, macchine intelligenti e connessione a Internet nei lavori svolti dagli esseri umani.

Nella smart factory le nuove tecnologie produttive creano collaborazione tra l’operatore, le macchine e gli strumenti, i sistemi sono integrati, le aziende tra di loro sono forti nel rapporto tra fornitore e cliente e con le strutture esterne. Oggi c’è attenzione particolare ai consumi energetici, nell’ottica di creare sistemi sempre più performanti e riducendo gli sprechi di energia al fine di creare aziende che rispettino il principio di energia sostenibile. Nella nostra azienda, però, l’operatore non è solo il supervisore del processo, cioè colui che verifica che ciò che è stato ideato virtualmente sia realizzato nella realtà, ma segue tutto il processo produttivo personalmente con competenza ed attenzione, al fine di garantire elevata qualità e cura dei dettagli.

Nella smart factory sono i sistemi cyber-fisici che controllano i processi dell’azienda e prendono decisioni decentralizzate, in Grafox sono le persone. Tuttavia le nostre macchine e persone sono all’avanguardia e sono connesse tra loro, la ricerca continua di integrazione tra hardware e software in un’ottica di interconnessione sta portando a un profondo cambiamento che riguarda il futuro delle imprese, specialmente in settori come la stampa 3D, la robotica e le comunicazioni. La nostra azienda lavora con impianti e macchinari tecnologicamente avanzati. Io penso che le fabbriche italiane siano in forte evoluzione, quindi la sfida e la crescita per il nostro paese è far emergere il forte know how che abbiamo, il nostro made in Italy, che è radicato nel territorio e spesso non sempre percepibile.

Apriamo una parentesi su come si struttura e si gestisce un’azienda: quali sono le qualità di un buon imprenditore?

Sono molte. Per fare impresa di buone qualità ne servono veramente tante: sacrificio, positività, energia, capacità organizzative. Questo giusto per citarne alcune.
Un imprenditore di successo riflette nella rete delle proprie attività il suo entusiasmo e il suo impegno e con un atteggiamento mentale positivo sa dare l’esempio agli altri, risolve i problemi e capisce in anticipo i cambiamenti del mercato.

Ma non può far tutto da solo, ha bisogno di circondarsi di talenti funzionali agli obiettivi dell’azienda, saper tirar fuori il meglio da ciascuno e rendere tutti partecipi al percorso di crescita dell’azienda. Chi lavora nel settore della produzione sa bene che i ritmi sono frenetici e l’imprevisto è dietro l’angolo. L’imprenditore di successo dunque deve anche essere in grado di attribuire le giuste priorità alle cose, essere tenace e risoluto.

Mi rendo conto che ho tracciato un profilo molto impegnativo, ma d’altra parte fare l’imprenditore non è per tutti. Serve una mente elastica e creativa, un pensiero analitico quando serve e un carisma da leader.

Fare impresa in Italia è facile o difficile?

L’innovazione, in Italia, dovrebbe essere sostenuta da incentivi fiscali per le start-up, i poli di innovazione digitale e le piccole medie imprese. Poiché sono proprio le PMI che aiutano il sistema economico italiano attraverso tecnologie che stanno migliorando di molto i confini dell’industria e le sue potenzialità, occorre adottare sistemi concreti di sostegno e misure che migliorino la competitività sui mercati internazionali, diminuendo le difficoltà aziendali. Penso soprattutto a uno snellimento della burocrazia e dei procedimenti giudiziari. Una volta sistemato tutto ciò servirebbe anche un piano di valorizzazione del brand Italia per comunicare agli investitori esteri queste migliorie.

In bocca al lupo a Grafox per i progetti futuri e un saluto speciale a tutti i ragazzi della squadra.

Grafox
http://www.gxi.it/
Strada Pievaiola, 166
Perugia (PG)
Umbria


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