Humilis, gioielli made in Assisi

Spiritualità ed eleganza si fondono in manufatti di ispirazione francescana.

Il tessuto produttivo italiano è formato principalmente da piccole e medie imprese e da laboratori artigianali, piuttosto che da grandi industrie. È sempre un piacere scoprire eccellenze manifatturiere incastonate nei centri storici delle città italiane, botteghe e laboratori dove tradizioni, bellezza e maestria artigiana convivono e si rinnovano ogni giorno.

Ad Assisi, in provincia di Perugia, Fausto Baldini ci accoglie nel punto vendita del laboratorio orafo Humilis.

Fausto, come nasce Humilis?

L’attività orafa è un’attività di famiglia da molti anni, mio padre aprì il laboratorio orafo nel 1973. Stando a contatto con una clientele internazionale, ho potuto sondare di persona i vari gusti dei clienti e le molteplici richieste ricevute nel tempo, mi hanno aiutato a focalizzare l’attenzione su un prodotto ben preciso, in tema religioso, incentrato sulla croce francescana Tau.
È così che 14 anni fa nasce il brand HUMILIS Made in Assisi. Ad oggi, siamo presenti con la nostra storica gioielleria “Assisi Jewels” in via San Francesco 14 e siamo prossimi all’apertura di un nuovo punto vendita, il primo mono marca HUMILIS, sulla stessa via al civico 44, dove sarà possibile scoprire a 360° il mondo Humilis.

Humilis, manufatti preziosi artigianali

Assisi è una delle capitali spirituali del mondo. L’Umbria stessa è una terra che trasmette serenità, tranquillità, pace. Come si inserisce Humilis in questo contesto?

Abbiamo un legame molto forte sia con la nostra terra che con San Francesco. Made in Assisi, il nostro claim riassume bene tutto questo. Cerchiamo di creare una fusione tra gioiello e spiritualità, i nostri gioielli hanno linee sobrie e molto pulite, vogliamo rispettare la spiritualità di ognuno e al tempo stesso rendere omaggio alla vita di questo santo straordinario, con un carattere buono, mite. Sono gioielli che creiamo con rispetto e sacrificio e, cosa più importante, con umiltà. Lo dice il nome stesso.

Da dove arriva l’spirazione per i vostri manufatti preziosi?

Prima facciamo sempre degli schizzi e delle prove su carta, ma la vera ispirazione è la vita di San Francesco. È un qualcosa che ancora oggi ci emoziona perché ha fatto qualcosa di unico e irripetibile. Le combinazioni di colore che scegliamo, per esempio, sono ispirate al Cantico delle Creature.
Da una prima idea su carta si passa poi a un prototipo tridimensionale creato tramite software per la modellazione 3D.

Ispirazione dalla basilica di San Francesco Assisi

A che tipo di clientela piacciono i vostri gioielli?

Non voglio avere la presunzione di dire che piacciono a tutti ma confesso che li apprezzano davvero tante tipologie di persone. Abbiamo clienti giovani e clienti più in là con gli anni, sposi che li scelgono come fede nuziale. Ovviamente anche stranieri, visto che Assisi è un territorio a forte vocazione turistica.

Noto inoltre con soddisfazione che piacciono pure alle persone che vivono la dimensione religiosa anche in modo più distaccato. Probabilmente perché si sentono comunque in sintonia con quei valori di rispetto, serenità e umiltà di cui parlavamo prima.

Qual è per voi il significato di made in Italy?

Vuol dire amare la bellezza e saper creare prodotti di profondo valore estetico e qualitativo. In Italia siamo circondati da opere d’arte e abbiamo una tradizione manifatturiera di valore inestimabile, un contesto che abbiamo il dovere e il privilegio di conoscere e tramandare. Made in Italy è mettere amore in ciò che si fa e aggiungerci sempre quel pizzico di genialità che ci appartiene.

Cosa pensate riguardo all’uso delle macchine e della tecnologia in un laboratorio orafo?

Sono certamente utili, ma prima di tutto vengono le abilità manuali, almeno nel nostro caso. La tecnologia può essere utile prima, dopo e durante la lavorazione, ma dipende come. Ci sono cose che la macchina non può fare, come incassare una pietra o fare un certo tipo di tecniche di spazzolatura e satinatura. È l’uomo che deve saper usare le macchine in modo sensato e solo dove serve veramente. Non viceversa. Un orafo che sa usare solo le macchine e non le mani non può definirsi un orafo. L’ideale sarebbe trarre il meglio da entrambe le risorse.

Internet, smartphone, social network. Com’è cambiato il modo di rapportarsi ai clienti negli ultimi anni?

I clienti sono più informati e più esigenti. Scrivono in tempo reale, ordinano e acquistano a distanza, fanno recensioni e assegnano punteggi. Per quanto ci riguarda tutto ciò è un bene, il cambiamento è stato ed è positivo. Noi cerchiamo di mantenere una trasparenza estrema in tutto quello che facciamo e di innalzare costantemente il livello del servizio, che è importante come la qualità del prodotto.

Che tipo di qualità umane deve avere un buon imprenditore?

Essere una persona di sani valori e dare il buon esempio a tutti quelli che gli stanno intorno. Mi piacciono gli imprenditori che si sporcano le mani quando c’è bisogno di farlo, che restano con i piedi per terra e curano i rapporti umani. Non credo molto all’imprenditore saccente e pieno di sé che vive fuori dalla realtà.

Progetti o idee interessanti per il futuro?

Abbiamo creato un nuovo gioiello che stiamo terminando di mettere a punto e presenteremo a breve. Non posso al momento svelare altro ma vi anticipo che sarà qualcosa di assolutamente nuovo.

Made in Italy Lab saluta Humilis e ringrazia tutto il personale del laboratorio orafo umbro per il positivo incontro.

Humilis – made in Assisi
http://www.humilis.it
Via San Francesco, 44
Assisi (PG)
Umbria


Ti è piaciuto questo articolo?
Qual è il tuo punto di vista?
Parliamone online.